la Storia
Dal 1761
produttori in Barolo


1761
Bartolomeo Borgogno fonda la cantina.
1861
Anno di realizzazione dell’unità d’ Italia. Il Barolo Borgogno sigilla il patto al pranzo celebrativo.
1908
Il Barolo Borgogno è servito al banchetto in onore di Nicola II Romanov, Zar di tutte le Russie, in visita ufficiale al Castello di Racconigi.

1920
Cesare Borgogno assume la direzione della cantina, cambiandone le sorti. Inizia ad esportare i vini all’estero, nei mercati argentini, europei e statunitensi. Ha una grande intuizione: dimenticare metà della produzione di Barolo Riserva in cantina per venderla solo dopo 20 anni.

1955
L’ Institute des Appellations d’Origines francese intenta causa a Borgogno, con l’accusa di aver copiato il nome alla regione Borgogna.
1967
L’azienda assume il nome di “Giacomo Borgogno & Figli”.
1968
Muore Cesare Borgogno, la conduzione dell’azienda passa alla nipote Ida e al futuro marito Franco Boschis.
1972
Una bottiglia di Barolo Borgogno dell’annata 1886 raggiunge la cifra di 530.000 lire all’asta di vini storci tenutasi a Torino. Assoluto record per quel tempo, e anche la cifra più alta mai raggiunta in precedenza da alcun altro vino italiano.
1984
Entrano in cantina i figli Cesare e Giorgio Boschis.

2008
La famiglia Farinetti acquista Borgogno giurando di salvaguardare le tradizioni di questa cantina storica.
2009
Avviene un’importante opera di ristrutturazione dell’edificio, riportato alle sue sembianze storiche.
2013
Secondo la vera tradizione di Langa Borgogno ricomincia a utilizzare solo cemento per le fermentazioni dei vini.
2015
Due grandi cambiamenti: la conversione al biologico e l’acquisto di 3 ettari nel tortonese per la produzione di Timorasso.
2016
Una grande ristrutturazione delle cantine storiche riporta alla luce le più vecchie vasche in cemento e consente il ripristino di alcune aree di lavorazione. Inoltre 11 ettari in una delle posizioni più belle delle Langhe, Madonna di Como, vanno aggiungersi ai 20 ettari aziendali.
2019
La conversione al biologico porta i suoi primi risultati: per una parte di vigneti, infatti, da giugno 2019 siamo certificati bio. Questo è per noi un nuovo traguardo. Per la restante parte occorrerà attendere il 2020. Ciascuna M.G.A. dona vini con particolari personalità. Nello stesso anno abbiamo infatti affittato 2,5 ha di nebbiolo da Barolo a La Morra, nella rinomata M.G.A. dell’Annunziata
2020
Le proprietà nel tortonese incrementano. Per la produzione del nostro Timorasso acquistiamo 5 nuovi ettari in Valbona.
Viene ultimata la ristrutturazione del blocco dell’edificio principale della cantina, riportandolo ai vecchi splendori.
2022
Nasce il primo cru di Derthona, lo Scaldapulce, vendemmia 2019. È anche l’anno di “Le Langhe non si perdono”, questo significa per noi ripensare il territorio e le denominazioni.